“Fratelli tutti” e diritti umani

Una riflessione a partire dall’ultima enciclica Fratelli Tutti

L’uomo nella sua incondizionata e inalienabile dignità non costituisce un fardello per i suoi simili ma una reciproca responsabilità. La dignità è contemporaneamente dono e compito, dono di Dio presente in ogni uomo. Questa consapevolezza ci spinge a considerare ogni uomo e donna a qualsiasi religione o paese appartengano fratelli e sorelle.

L’ultima enciclica di Papa Francesco Fratelli tutti costituisce un forte richiamo al riconoscimento della fratellanza ne cambia la prospettiva, la capovolge e diventa un forte messaggio dal valore politico: tutti siamo fratelli, e quindi tutti siamo cittadini con uguali diritti e doveri, sotto la cui ombra tutti godono della giustizia. Alcuni capitoli dell’enciclica offrono importanti spunti di riflessione come i capitoli 22, 23, 24 e 25 che pongono un forte accento sul rispetto dei diritti umani considerati fra l’altro un essenziale prerequisito per lo sviluppo sociale ed economico di un Paese
Francesco parla anche delle sfide da affrontare perché la fraternità non resti un’astrazione, ma prenda concreta sostanza.

La prima sfida è quella delle migrazioni, da sviluppare intorno a quattro verbi: accogliere, proteggere, promuovere e integrare. Non si tratta, infatti, «di calare dall’alto programmi assistenziali, ma di fare insieme un cammino attraverso queste quattro azioni» (cap.129, 130) delle quali presenta indicazioni molto precise.
Ma in particolare si sofferma sul tema della cittadinanza, così come era stato declinato nel Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune firmato ad Abu Dhabi. Parlare di «cittadinanza» allontana l’idea di «minoranza», che porta con sé i semi del tribalismo e dell’ostilità, e che vede nel volto dell’altro la maschera del nemico.
In conclusione l’enciclica privilegia alcuni temi, che traggono origine dai principi della Dichiarazione Universale dei diritti umani, come la lotta alle diseguaglianze, l’accoglienza degli stranieri, la possibilità di rendere universali i diritti umani che esistono solo per una minoranza.