Fate tacere le armi!

“Davanti alla barbarie dell’uccisione dei bambini, di innocenti e dei civili inermi non ci sono ragioni strategiche che tengano: c’è solo da cessare l’inaccettabile aggressione armata prima che riduca le città a cimiteri.” Vogliamo partire da qui, dalle parole pronunciate da Papa Francesco durante l’Angelus di domenica 13 marzo.

La guerra, qualsiasi guerra, è sempre una barbarie, indipendentemente da chi l’abbia dichiarata e la porti avanti. La guerra è un crimine assoluto, il maggior crimine che possa venire commesso ai danni dell’umanità, la negazione assoluta dei diritti umani universalmente riconosciuti.
Da più di 20 giorni assistiamo alla barbarie che si sta compiendo alle porte d’Europa. La guerra non è mai stata così vicina al vecchio continente e mai come adesso rischia di degenerare in un conflitto ben più vasto dalle conseguenze catastrofiche. Ed è forse per questo che la vediamo. La guardiamo in faccia come per la prima volta. Vediamo le città distrutte, i palazzi fumanti, la paura negli occhi dei bambini, le urla di dolore, lo strazio di chi ha perso tutto, i profughi in fuga. Vediamo l’orrore.

Eppure questo orrore lo abbiamo già visto tante volte anche in tempi recenti, senza però averlo mai voluto guardare realmente. Lo abbiamo visto in Afghanistan, Iraq, Syria, Libia, in diverse zone dell’Africa, in Yemen ( dove è in atto da 7 anni una sanguinosa guerra e una delle crisi umanitarie più gravi al mondo) lo abbiamo visto e lo vediamo dipinto sui volti e nei corpi stremati di migliaia di profughi che continuano a premere, ancora oggi, alle porte dell’Europa per essere nuovamente ricacciati indietro. E lo vediamo, adesso, negli occhi e nei volti dei profughi ucraini.

Per questo chiediamo con forza che vengano fatte tacere le armi, che si faccia strada la diplomazia, che venga rispettato il diritto internazionale e vengano salvaguardati i civili, che ci si adoperi nell’accoglienza ai profughi, senza alcuna distinzione, e che vengano rilasciati i manifestanti arrestati in Russia, rei di aver protestato contro la guerra.

Per questo vi invitiamo a unirvi a noi di ACAT nella preghiera, unica vera potente arma in grado di salvare, per chiedere la pace, per l’Ucraina e per tutti i luoghi ancora martoriati da questa assurda barbarie.

*immagine tratta da Lastampa.it