ACAT Italia all’ONU: rapporto sull’Italia

Carlo Alberto Cucciardi, membro dei Comitato Organizzativo di ACAT Italia, racconta la presentazione all’ONU di un rapporto alternativo sui Diritti Umani  in Italia, assieme a Nicolas Huet della FIACAT

Il 7 Ottobre ACAT ha avuto l’opportunità di presenziare ai lavori preliminari dell’UPR , l’Universal Periodic Review dell’ONU che ogni 4 anni si occupa di accertare il rispetto dei diritti umani nei paesi aderenti.
Il meeting si è svolto a Ginevra nella splendida cornice del CICG, l’International Catholic Center of Geneva, dal 6 al 9 Ottobre, in cui hanno preso la parola numerose ONG di vari Stati tra cui l’Italia.

Per il nostro paese erano presenti oltre ad ACAT :
WILPF ( per i diritti delle donne )
ILGA ( per idiritti degli omosessuali)
Comitato per la promozione e protezione dei diritti umani
CILD –  Coalizione Italiana per i Diritti e le Libertà civili
Abbiamo presentato il rapporto sull’Italia inviato a febbraio all’ONU tramite FIACAT.
Numerose delegazioni di vari paesi, precisamente 24, hanno partecipato alla seduta.

Il rappresentante della delegazione italiana, al termine dei nostri Oral Statements, non ha risposto alle raccomandazioni sollevate, tuttavia ha ringraziato le ONG presenti, affermando che le osservazioni ricevute verranno prese in considerazione, non essendo la pre-session la sede in cui replicare.

Nel pomeriggio abbiamo avuto la possibilità di incontrare insieme ai rappresentanti della FIACAT, Sabrina e Lionel, la Desk Officer dell’UN OCHCR (Ufficio dell’Alto Commissariato per i diritti umani ONU ), Anita Trimalova Staberock, che si occupa della zona Europa e Asia.
L’incontro, durato un’oretta, è stato molto interessante. Anita ha fatto molte domande sulla situazione italiana nelle carceri, sugli sbarchi a Lampedusa, sul sistema legislativo italiano e le sue lentezze ( per esempio perché la legge sulla tortura è ancora arenata al senato nonostante sia stata già approvata dallo stesso ).

Al termine dell’incontro ci siamo ripromessi di rimanere in contatto, al fine di aggiornarsi rispettivamente sui progressi italiani relativi a varie leggi ( tortura, pacchetto sicurezza, operazioni alle frontiere per accoglienza rifugiati ).
In conclusione, posso ritenermi soddisfatto dell’esperienza a Ginevra: ho avuto modo di conoscere, da vicino parte dei meccanismi complessi che riguardano l’altrettanto complicato sistema delle Nazioni Unite e di dar parola alla nostra associazione affinché il problema della tortura sia sempre al centro del dibattito della comunità internazionale.
Carlo Alberto Cucciardi