Raccolta fondi per Rebibbia, un grazie particolare

Pubblichiamo di seguito la lettera di ringraziamento che don Antonello Sacco, cappellano presso il carcere di Rebibbia, ha indirizzato all’amico Guido, di Rinascita Cristiana ( e attraverso di lui a tutte e tutti voi) promotore dell’iniziativa di solidarietà per le detenute di Rebibbia.

Carissimo Guido
Ti scrivo per dirti che è per me una grande gioia, anzi un segno, il fatto che tu/venuto a conoscenza della realtà del carcere femminile, l’abbia presa a cuore e fatta conoscere ad altri. La popolazione carceraria femminile rappresenta il 4% della popolazione detentiva generale e questa minoranza è purtroppo causa anche di minori investimenti ma soprattutto di una minore conoscenza di questa realtà. Le donne sono detenute per gli stessi reati degli uomini ma la loro condizione è molto diversa!

Risente maggiormente del sovraffollamento, di condizioni igieniche non soddisfacenti, di abbandoni ma soprattutto una maggiore sofferenza per il distacco dalla famiglia e dai figli, anzi come sai nel carcere abbiamo anche bambini fino a tre anni (attualmente sono scesi a tre). Ti assicuro che non è facile vedere delle donne in stato di detenzione, almeno in me scatena un contrasto interiore. Forse perché condivido profondamente l’idea del grande papa Giovanni Paolo 11 che parlava del “Genio femminile”! Ma soprattutto perché vi scorgo dei segni dei tempi per la nostra società “un grido della città di Roma” come lo definiva il piano pastorale della nostra diocesi lo scorso anno.

Ti scrivo per ringraziare attraverso te il movimento dì Rinascita Cristiana per I’interesse che hanno avuto innanzitutto verso questa realtà. Benedire le persone che hanno generosamente fatto una donazione a favore di queste donne ristrette come si dice in gergo. Ti chiedo però di dire che si dovrà attendere nella spesa di queste offerte, poiché attualmente essendo ancora dentro una situazione di forte di contagio (circa 80 detenute), e che sembra stia migliorando per disposizioni sanitarie non si può accedere al carcere.

Questo purtroppo rende difficile rendersi conto di cosa ci sia più bisogno per le donne. Nel frattempo veramente ringrazia le persone che tu conosci dicendo loro che il loro aiuto è essenziale ed è per queste donne un segno concreto della misericordia che Gesù ci ha rivelato e della bontà ecclesiale. Sarà veramente mia attenzione far sapere loro in cosa si è intervenuti. Mi permetto nel frattempo di scrivervi questa preghiera:

Cristo non ha mani, ha soltanto le nostre mani per fare oggi il suo lavoro.
Cristo non ha piedi, ha soltanto i nostri piedi per guidare gli uomini sui suoi sentieri.
Cristo non ha labbra, ha soltanto le nostre labbra per raccontare d’i sé agli uomini di oggi.
Cristo non ha mezzi, ha soltanto il nostro aiuto per condurre gli uomini a sé oggi.
Noi siamo l’unica Bibbia che i popoli leggono ancora, siamo l’ultimo messaggio di Dio, scritto in opere e parole.

Già leggendola saremo in comunione!
Grazie!

don Antonello Sacco