CHIUSA – ACAT Svizzera, ACAT Francia ed altre consorelle lanciano questo mese una Azione Urgente rivolta al presidente USA perché ponga fine, come promesso, allo scandalo di Guantanamo

Guantanamo:

lo sciopero della fame unica arma contro lo scandalo  della tortura USA. (Firmare la petizione on-line).

Ci associamo volentieri a questa Azione Urgente, perché reputiamo intollerabile che gli USA siano responsabili di una condotta scandalosa, lesiva dei diritti umani, come avviene nella prigione di Guantanamo.

 

Invitiamo tutti gli amici a firmare la petizione on-line assieme ad ACAT France e ACAT Svizzera, sul sitowww.change.org, all’indirizzo seguente:

http://www.change.org/petitions/president-obama-close-detention-facility-at-guantanamo-bay-2

Secondo le autorità militari USA, ben 103 detenuti su 166 erano ancora in sciopero della fame a Guantanamo il 30 maggio 2013, 31 dei quali   alimentati forzosamente tramite sonda e uno  ricoverato in ospedale. Almeno due volte al giorno, guardie in tenuta antisommossa legano i detenuti alla sedia o al letto, mentre infermieri gli infilano un tubo nel naso e giù per la gola. Gli scioperanti sono stati messi in celle individuali il 13 aprile scorso.

Davanti a questo scandalo il governo americano ha promesso di rinnovare lo sforzo per chiudere  il centro di detenzione.

Lo sciopero della fame, iniziato a febbraio come protesta per una perquisizione delle celle ritenuta abusiva, perquisizione sempre negata dalle autorità,  aumenta l’allarme sullo stato di salute dei prigionieri indeboliti da anni di detenzione e di maltrattamenti

Questa azione di protesta, inoltre, mette in risalto l’estremo bisogno di cure mediche, attualmente fornite da attivisti indipendenti e rivela come il servizio sanitario sia attualmente molto carente nella base militare.

Molti dei detenuti a Guantanamo sono ancora in attesa di un processo e non hanno mai ricevuto accuse formali. Secondo i dati forniti, 86  avrebbero in teoria già ottenuto il permesso per essere trasferiti, procedimento bloccato da restrizioni volute dal Congresso. Ora bisogna agire d’urgenza, per- ché la situazio- ne potrebbe precipitare: i prigionieri sono stanchi e pronti a tutto pur di mettere fine a quello che somiglia sempre di più a un incubo.

Il presidente Obama ha ribadito il 30 aprile scorso che il carcere deve essere chiuso al più presto, cosa per la quale –però- serve il via libera del Congresso: la Casa Bianca sta pensando di nominare un alto diplomatico del Dipartimento di Stato per gestire il trasferimento dei detenuti.

Lo stesso Barack Obama, più di 4 anni prima, aveva dato al proprio governo un lasso di tempo fino al 22 gennaio 2010 per raggiungere questo obiettivo, ma l’Uff. del Commissario Speciale per la chiusura di G. è stato chiuso nel febbraio 2013.

ACAT accoglie con soddisfazione gli sforzi del presidente per risolvere la questione Guantanamo, ma esprime la più viva preoccupazione per la salute dei detenuti e gli ricorda che l’alimentazione forzata può essere considerata alla stregua di un trattamento crudele, inumano e degradante, se non un vero atto di tortura.

ACAT chiede quindi al Presidente Barack Obama, di dare la massima priorità alla chiusura di Guantanamo e di conformarsi agli obblighi internazionali assunti dagli USA al riguardo. Infine chiediamo di porre fine alle detenzioni senza imputazioni o senza processo, e quindi che i prigionieri vengano processati da un tribunale civile o siano rilasciati senza indugio.