Memorandum Italia-Libia. Lettera al presidente Conte

Memorandum Italia-Libia. Lettera al presidente Conte

Prof. Avv. Giuseppe Conte
Presidente del Consiglio dei Ministri
Palazzo Chigi – Piazza Colonna, 370
00187 Roma – Italia
Email: presidente@pec.governo.it

Signor Presidente del Consiglio,
quale membro/sostenitore di ACAT Italia (Azione dei Cristiani per l’Abolizione della Tortura, affiliata alla FIACAT -Federazione Internazionale delle ACAT-, ONG con statuto consultivo presso il Consiglio d’Europa, l’ONU e la CADHP-Commissione Africana per i Diritti degli Uomini e dei Popoli), vivamente preoccupato per l’aggravarsi della situazione di pericolo per l’incolumità fisica dei migranti e dei profughi in Libia, Le chiedo di adoperarsi per cambiare drasticamente la politica governativa finora seguita in questo campo che, a nostro avviso, getta discredito sull’immagine dell’Italia nel mondo.
Le numerose testimonianze dirette e i rapporti di organizzazioni internazionali non governative che evidenziano il sistematico verificarsi di torture, violenze e soprusi su profughi e migranti in Libia, la complicità di funzionari governativi libici (compresi i guardacoste) con membri di gruppi armati, contrabbandieri, trafficanti e bande criminali, come confermato anche da parte del Segretario Generale dell’ONU António Manuel de Oliveira Guterres, rendono necessario che l’Italia torni ad essere coerente con gli impegni e le convenzioni internazionali sottoscritte dal Governo italiano in materia di divieto assoluto di tortura e rispetto dei diritti umani fondamentali.
A tale scopo, Le chiedo di impegnare il Governo a:
– far sì che l’Italia non sia più complice di azioni dirette a ledere la dignità, i diritti e l’integrità fisica e morale di profughi e migranti;
– procedere tempestivamente ad una totale revisione, fino all’annullamento, del Memorandum Italia-Libia siglato nel 2017 e rinnovatosi automaticamente nel febbraio di quest’anno senza alcuna modifica;
– non permettere più che i migranti salvati in mare da parte della Guardia Costiera libica, addestrata e assistita dal Governo italiano, vengano riportati all’interno di centri di detenzione, molti dei quali illegali, dove rischiano di essere sottoposti a privazione della libertà personale, torture, sequestro di persona a scopo di estorsione, sparizioni forzate, riduzione in stato di schiavitù;
– promuovere in sede europea il ripristino di operazioni efficaci di soccorso in mare e dell’apertura di corridoi umanitari sicuri, e la creazione di un sistema di accoglienza che punti a una vera integrazione, così da permettere a profughi e migranti di sfuggire alle mani dei trafficanti di esseri umani ed evitare di mettere a rischio la propria vita attraversando il Mediterraneo.
Confidando nel Suo fattivo impegno al riguardo, Le invio i miei migliori saluti.