Giugno 2018: Togo-Egitto

TOGO: Assiba Johnson arrestato e perseguitato per i suoi scritti
Dopo  la pubblicazione di un rapporto critico sul  governo del Togo per le repressioni effettuate nel 2017, Assiba Johnson, presidente del  Raggruppamento dei giovani Africani per la democrazia e lo sviluppo, sezione Togo (REJADD-Togo) è stato brutalmente e arbitrariamente arrestato a Lomé da uomini del Servizio informazioni e investigazioni (SRI). Questi hanno anche perquisito senza mandato l‘ufficio dell’ONG e hanno confiscato del materiale. Assiba Johnson  dopo essere stato interrogato e messo sotto accusa da un giudice istruttore è stato incarcerato arbitrariamente  nella prigione civile di Lomé.  dove tuttora si trova.  Assiba è accusato di “Diffusione di false notizie” e “oltraggio alle pubbliche autorità”.
Il rapporto che ha generato la repressione violenta e illegale è stato pubblicato il 10 febbraio 2018, con il titolo “ Togo: più di 100 morti nella repressione delle marce pacifiche dal 19-8-2017 al 20-1-2018”; in questo rapporto si mettevano in luce le violenze e le sistematiche violazioni dei diritti umani perpetrati dal governo a partire dalle repressioni del 2017. Si trattava di più di 100 morti, anche bambini, di fosse comuni, di stupri e saccheggi, tutte denunce che contraddicevano le affermazioni governative. Il suo avvocato difensore ha invano chiesto il suo rilascio affinché egli potesse portare in giudizio le prove documentarie del suo rapporto.
Le minacce e gli atti persecutori si sono susseguiti dalla data della pubblicazione, tanto che Assiba Johnson è stato costretto per mesi a vivere nella quasi clandestinità, il tutto per impedirgli di esercitare le normali attività in difesa dei diritti umani.
EGITTO: Arresto arbitrario e detenzione abusiva del blogger Wael Abbas
L’Osservatorio per la protezione dei difensori dei diritti umani  ci informa della detenzione arbitraria e persecuzione giudiziaria del giornalista
Wael Abbas, fondatore del blog Misrdigital sul quale dal 2006 denuncia casi di corruzione, violenza contro le donne, atti di brutalità e torture commessi dalla polizia. Abbas è un blogger molto noto nella rete araba. Secondo le informazioni ricevute, il 23 maggio 2018 la polizia, armata di tutto punto e senza alcun mandato, fa irruzione nel suo appartamento per una perquisizione. Abbas riesce a scrivere un messaggio sul suo account Facebook dicendo che la polizia sta per arrestarlo. Quindi viene bendato e trasportato in una località sconosciuta dove  è trattenuto 24 ore dopo che la polizia gli ha sequestrato libri, computer telefoni altri oggetti personali.
Il 24 maggio 2018 Wael Abbas è formalmente accusato dal giudice istruttore di “appartenenza a gruppo terroristico”, “pubblicazione e diffusione  di notizie false” e di “uso del sito web per propugnare le ideologie terroristiche del suo gruppo”. Il giudice gli ha inflitto 15 giorni di deten-zione preventiva in attesa di ulteriori accertamenti. Uno solo dei suoi avvocati è stato ammesso alla fase dibattimentale.
Non è la prima volta che Wael Abbas è preso di mira dalle autorità per la sua attività nel campo dei diritti umani, in passato il suo account Facebo-ok è stato temporaneamente chiuso è quello Twitter è stato sospeso nel dicembre 2017.
L’Osservatorio rimarca che Wael Abbas è il terzo attivista dei diritti umani ad essere arrestato in Egitto dall’11 maggio 2018, gli altri due sono Haytham Mohammedein e una donna, Amal Fathy, entrambi ancora detenuti arbitrariamente.
Il triste caso di Regeni e l’arresto recentissimo di un ricercatore dell’Università di Washington ci confermano che alcuni diritti fonda-mentali in Egitto sono sicuramente disattesi, pertanto sempre di più c’è bisogno del nostro impegno, della nostra azione e della nostra preghiera.
rischia una condanna a 15 anni. Il processo prosegue: a febbraio e marzo 2018 si sono avute due audizioni processuali. Speriamo bene.